Se tra 10 anni ci chiedessero dove eravamo e cosa stavamo facendo il 9 marzo 2020, tutti sapremmo rispondere sicuramente. Quel giorno cambiò per sempre il nostro modo di lavorare e in un certo senso anche le nostre vite.
Oggi ci piace guardare allo scorso anno come a un’avventura, nella quale, come tutti gli eroi di ogni storia che si rispetti, abbiamo affrontato sfide, ricevuto dei doni, avuto nemici temibili e leader forti.
La nostra storia iniziò prima di marzo 2020
Monitoravamo costantemente la situazione a Wuhan fin dai primi di gennaio, preoccupati per questo nuovo sconosciuto virus che si stava diffondendo in Cina e che, pian piano, metteva i nostri fornitori in difficoltà rispetto a produzioni e consegne.
Nonostante avessimo visto arrivare la “tempesta” prima di tutti gli altri, mai avremmo immaginato che questa situazione si trasformasse nella Pandemia Covid-19 che tutti conosciamo.
Alle prime avvisaglie di chiusure e di quarantene in Cina fummo spinti a lasciare la nostra comfort zone e a cercare nuove soluzioni in mercati fino a quel momento poco esplorati. In quel momento ricevemmo il primo dono: la determinazione.
Determinazione nel guardare i progetti da un punto di vista diverso, nell’affrontare i problemi con occhio creativo e trovare una strada alternativa anche quando tutte sembravano chiuse.
Un nuovo modo di lavorare: lo smart-working
Il 9 marzo 2020 tutti si ricordano cosa stessero facendo quando venne proclamato per la prima volta in Italia il lockdown. Ci ritrovammo ad affrontare questa esperienza sconosciuta, senza sapere come, ma consci che avremmo dovuto in ogni caso portare avanti il nostro lavoro.
Il CEO di Exclama, Matteo Fabbrini, con la sua visione moderna e avanguardista, istituì lo smart-working come metodo di lavoro standard, ma non solo: il lavoro per obiettivi anziché per orario fisso diventò il nostro nuovo modo di lavorare.
Ricevemmo così il secondo dono: la flessibilità. Iniziarono le “call” e le riunioni su Teams, sia con fornitori che con clienti. Stravolgemmo il nostro modo di lavorare: per noi il lavoro in presenza era fondamentale mentre in quel momento ci spingemmo verso luoghi inesplorati con presentazioni virtuali.
L’unione fa la forza, sempre, anche nei momenti più bui
In quel momento di sfiducia e smarrimento, di paura e disagio, realizzammo come il nostro team fosse davvero composto da persone straordinarie. Ricevemmo il terzo dono: l’unione.
Mentre il 70% di Exclama affrontava la sfida dello smart-working dividendosi tra famiglia e lavoro, il nostro magazzino lavorava a pieno regime, per garantire un flusso continuo degli ordini in corso e le consegne puntuali ai nostri clienti.
Adottammo misure di sicurezza estremamente rigide per garantire un luogo di lavoro covid-free per i nostri addetti al magazzino, dimostrando a noi stessi come impegno e dedizione possano davvero fare la differenza.
Una storia di empowerment: la nostra!
Adesso che iniziamo a vedere la fine di questo periodo e che ritorniamo a guardare al futuro con speranza, possiamo dire che questa esperienza ci ha reso più forti e soprattutto ci ha dato la consapevolezza di esserlo.
Ne siamo usciti più coscienti delle nostre capacità e che l’empatia è il nostro potentissimo strumento che ci ha fatti rimanere uniti e ha risollevato gli animi anche nei momenti più bui.
Dopo che abbiamo affrontato tutto questo come azienda, possiamo affrontare qualsiasi altra sfida ci si porrà davanti!
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